domenica 11 maggio 2025
Per i 130 anni dalla nascita di Rodolfo Valentino una targa sulla casa natale di Castellaneta.
Un simbolico atto d’amore con richiamo al sole e al caldo vento del Sud, un convegno e la proiezione dell'ultimo film del regista pugliese Nico Cirasola, l'omaggio della città di Castellaneta che ha dato i natali al primo vero Divo della Storia del Cinema.
IL FIGLIO ILLUSTRE DI CASTELLANETA----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
«Dove il vento caldo e sabbioso del Sahara soffia oltre il Mar Mediterraneo, arrossando le bianche pareti degli edifici e riempiendo l'aria di pulviscolo cremisi, nella piccola cittadina d Castellaneta, in Italia, vidi per la prima volta la luce del giorno».
Così recita la nuova targa commemorativa svelata il 6 maggio scorso sulla facciata della casa natale di Rodolfo Valentino, in via Roma 116, a Castellaneta — già via Commercio 34.
Una citazione dello stesso Rodolfo Guglielmi, in arte Valentino, raccolta come una gemma della memoria, oggi ripresa per dichiarare, senza retorica, l’intimità profonda tra il figlio errante e la sua terra lontana.
Alla cerimonia erano presenti il Sindaco Giambattista Di Pippa e il Professor Antonio Ludovico, Presidente della Fondazione Rodolfo Valentino, che ha letto pubblicamente la citazione, restituendole la voce e il respiro che meritava.
La targa, semplice ed essenziale, si affianca idealmente a quella storica in bronzo e stile Liberty, donata nel 1926 alla città dalla comunità americana di Cincinnati, subito dopo la prematura morte dell’attore. Insieme, queste due lapidi dialogano: una rivolta alla memoria ancora viva del presente, l’altra ai fasti di un mito arrivato da lontano, in una Italia che non lo ha mai davvero considerato figlio e modello esemplare.
In pieno centro storico, negli spazi del Museo Rodolfo Valentino un incontro-convegno «Rodolfo Valentino – la famiglia, Castellaneta e l’Italia», con la partecipazione di numerosi studenti, e gli interventi degli studiosi ed esperti, con all'attivo diverse pubblicazioni su Valentino, Antonio Ludovico, Aurelio Miccoli e Antonio Miredi, che proprio a Castellaneta, esattamente trent'anni fa, in occasione del Centanio della nascita di Rodolfo Valentino, era stato premiato per aver curato e pubblicato nel 1995, Sogni ad occhi aperti la prima traduzione in Europa delle poesie scritte in inglese da Valentino nel 1923, Day Dreams A moderare l'incontro la professoressa Maria Teresa Stasolla.
Lettura di versi, lettere, foto a rappresentare le radici familiari e i contesti geografici e storici, la proezione di un estratto del film muto "Maciste contro lo Sceicco" curato da Pietro Manigrasso hanno dato l'occasione per riproporre il tessuto d’origine del Mito: il padre veterinario originario di Martina Franca, la madre francese, il paesaggio di pietra e vento in cui crebbe il piccolo Rodolfo. Un’identità ibrida, mediterranea e cosmopolita, destinata a diventare figura ambiguamente scomoda in America e nella stessa Italia fascista pronta ad ostacolare e boicottare i film del Divo.
In serata, la commemorazione si è conclusa con la proiezione del film «Rudy Valentino – Divo dei divi» di Nico Cirasola. Un film originale, con una cifra poetica visionaria e spiazzante rispetto alla videocinematofrafia biograica che si è negli anni sviluppata attorno al Divo, e che per questo merita una particolare attenta e articolata analisi da riprendere.
E così, tra le pietre bianche e il vento caldo di Castellaneta, questo omaggio discreto ma profondamente sentito che la cittadinanza e il Museo Valentino hanno dedicato al loro figlio più illustre di fama globale, possiamo anche pensarlo come un preludio anticipatorio di un focus di canto che nel mondo si intonerà l’anno prossimo, nel Centenario della morte di Rudy Valentino in coincidenza del Centenario della fine del Muto. Una nascita e una morte come perfetta circolare parabola di una incarnazione simbolica universale.
(Antonio Miredi)