domenica 4 luglio 2021

UNA CANZONE PER RENDERE OMAGGIO A DALIDA E A MONTMARTRE.

Intervista al nipote di Dalida, Luigi Gigliotti e alla coppia canora Les amoureux du Sacré-Cœur , interpreti della canzone “Dali Dalida” Un doppio omaggio, a un luogo e a una cantante che appartengono al mito.
François Deblaye e Sandy LR sono una coppia francese nella vita privata e nella canzone. Un incontro favorito dall'amore per un luogo pieno di fascino e magia, caro agli artisti, la collina di Montmartre che sovrasta Parigi. Un amore che trova suggello nel nome della coppia, Les amoureux du Sacré-Cœur. Un omaggio che ha trovato occasione di vivere un altro omaggio, quello verso Dalida, che in rue d'Orchampt, nel cuore di Montmartre, aveva trovato il suo nido d'amore verso la Francia e il mondo della canzone. “Dali Dalida” è una canzone che vede protagonista anche Luigi Gigliotti, il nipote di Dalida che con questo suo contributo crea le premesse per continuare a portare avanti una memoria artistica tenuta fortemente viva dal fratello produttore, Bruno Gigliotti, in arte Orlando.
(In foto Luigi Gigliotti con Bruno Gigliotti in arte Orlando) ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INTERVISTA --------------------------------------------- -->Come è nato l'incontro con la coppia artistica e canora di “Les amours du Sacrè.Couer” formata da Francois Deblay e Sandy LR.? ----------------------------------- Luigi Gigliotti: “Il mio incontro con il duo François e Sandy è stato favorito dal fatto che sono anche dei miei amici già da tempo. François si occupava della stampa per il Cabarét Michou, noto locale di Parigi famoso per i suoi numeri di trasformisti. Sono legato a François e Sandy anche perché sono due persone deliziose: lui sempre pronto a farsi coinvolgere in stimolanti progetti e lei sempre fresca e carica di energia briosa. E con una grande bella voglia di vivere. Quando François e Sandy hanno voluto fare un loro disco, ho suggerito in un primo tempo di riprendere una canzone di mia zia DALIDA. Poi invece si è pensato che a intervenire ci fosse il talento di una figura che ha prodotto diverse canzoni per “Les amoureux du Sacré-Cœur”, Alain Turban, musicista che una trentina di anni fa ha avuto i suoi grandi momenti di successo. Turban ha dato l'idea di una canzone inedita che fosse anche un omaggio a Dalida, avendola in passato incontrata in diverse tournée. Una persona di vero talento, sempre piena di idee e anche grande ammiratore di DALIDA". ---- In questo omaggio a Dalida vi è l'abbraccio di un progetto che ti vede come autore della canzone “Dali Dalida” e come produttore. Pensi che questo lato creativo della tua personalità possa continuare? ------- L.G.: “Riguardo il mio lato creativo come produttore non so se continuerà ma mi piacerebbe organizzare qualche spettacolo, non per forza con Francois e Sandy. Mi piacerebbe, per esempio, organizzare qualche spettacolo a Serrastretta. Luogo di origine della famiglia Gigliotti in Calabria, con artisti che conosco per rendere omaggio alle radici italiane di Dalida. Un modo anche per rivedere e abbracciare tutte le persone dell'Associazione intitolata a mia zia e che a Serrastretta mi hanno accolto con grande affetto, creando un solido legame di amicizia. Come autore la mia è stata un’idea sviluppata solo un po’ da me e molto da Alain Turban.”-------- -Dalida ha vissuto sulla collina di Montmartre, cuore artistico di Parigi, fin quasi dal suo arrivo dall'Egitto, sulle orme di un destino che l'ha resa un mito internazionale. Ricordi qualche episodio in cui Dalida ha conservato un particolare legame con questo luogo così particolare di Parigi? L.G.: "Mia zia Dalida era molto legata a Montmartre, al punto che tutta la famiglia fu chiamata a vivere in questo luogo di Parigi. Mio padre, mio zio, la nonna. Graziano aveva qui il suo famoso ristorante: Le Moulin de la Galette, citato nella canzone Dali Dalida. Situato proprio davanti casa di mia zia, in cui abbiamo cenato molto spesso e dove mia zia era la madrina. Dalida è stata anche la madrina del Petit Poulbos de Montmartre, un’Associazione che si è sempre occupata dei bambini del posto, favorendo diverse attività. Mia zia è sempre stata molto amata dagli abitanti della collina di Montmartre, anche oggi la si ricorda con ammirazione. Passeggiando qui a Montmartre significa passare davanti la sua casa, affacciarsi nella piazzetta oggi intitolata a Dalida, dove si erge il suo busto. Un ricordo vivo e sempre presente. Rinverdito continuamente dalle canzoni. -Dalida amava a volte uscire e fare spesa dai commercianti in la rue Des Abbesses, strada vicino casa sua, con negozi di alimentari che amavano riceverla come una semplice cliente , sentendosi onorati della sua presenza in maniera appunto semplice e gentile."--------------- --Con “Mia zia, ma tante” libro di intima memoria scritto con la collaborazione di Stephane Julienne, hai dimostrato che nella famiglia Gigliotti, oltre ad Orlando, il tuo essere nipote sta tenendo viva la fiamma di un omaggio e di un amore rinnovato. ----- L.G.: “Con il mio libro, uscito nel 2009, “ Mia Zia ma tante Dalida”, ho reso un atto d'amore all'artista ma soprattutto alla sorella di mio padre e di mio zio Orlando, a cui sono molto legato e che ha lavorato per la perennità dell’artista e della donna a tal punto da mantenere ancora vivo il mito Dalida, come una leggenda eterna. Cerco anch’io, nel mio piccolo, e con la stessa umiltà che aveva mia zia, di mantenere vivo l'amore della memoria.”
------------------------------ -Quanto il fatto di chiamarti Luigi pensi ti abbia portato inevitabilmente verso questo tuo pieno coinvolgimento, testimoniato anche dalla tua lontana visita alla casa di Luigi Tenco, e ad alcune tue presenze a Serrastretta, dove in estate si vivono eventi attorno al mito Dalida, curati dall'Associazione Dalida. L.G.“Mia zia Dalida aveva voluto che io mi chiamassi Luigi in omaggio a Luigi Tenco, cantautore che apprezzo moltissimo e a cui mi sento legato. Un affetto che mi lega anche alla famiglia di Luigi Tenco, da me incontrata e conosciuta in un mio privato viaggio alla loro casa. Luigi Tenco finalmente oggi vede riconosciuta quella grandezza che all'epoca non ha goduto e che Dalida invece aveva riconosciuto fin dal loro primo incontro. Vorrei concludere questa intervista ricordando ancora Serrastretta che cura diversi eventi in omaggio a Dalida. Eventi che si svolgono nel periodo estivo, curati dall’associazione Dalida, di cui è Presidente Franco Fazio, segretario Angelo Aiello. Un modo per lasciare un saluto e ringraziare loro ed altre care persone conosciute a Serrastretta, il parroco Don Antonio, il sindaco Felice Maria Molinaro. Voglio ringraziare anche l'amico a me caro Antonio Miredi, da sempre in Italia appassionato studioso di Dalida. Per tornare invece a Francois e Sandy, riconosco che hanno fatto una meravigliosa interpretazione di una canzone che rivive un ricordo pieno di vita e di amore Auguro un bel duraturo successo per il duo e per la loro canzone “Dali Dalida”---- -----------------------
(Foro private scatatte a Serrastretta insieme al Sindaco, il parroco, il Segretario dell'associazione Dalida ) INTERVISTA A SANDY E FRANCOIS------------------------------------------------------------------------------------------------- ----- “Les Amoureux du Sacré-Cœur” testimonia nel nome un amore incondizionato per un luogo mitico di Parigi, la collina di Monmartre, e l'incontro di due persone che sono oggi anche due voci canore. E con una canzone che inneggia a Dalida trovano l'occasione di avere una eco anche fuori la Francia------------- Sandy: “E' stata una grande emozione ricordare con la canzone un luogo e una cantante che fa parte del patrimonio musicale francese ed internazionale. Ancora oggi tutte le generazioni, dai più anziani fino ai giovanissimi, ascoltano, cantano, ballano e amano Dalida e le sue canzoni” Francois: “Si emozionati e toccati di poter interpretare questa canzone in omaggio a Dalida e che parla di Montmartre che è come un villaggio unico in una grande metropoli come Parigi. Dalida è ormai un nome e una tappa indissolubilmente legati a questa collina. Turisti o ammiratori di Dalida lasciano sulla statua della Piazza Dalida dei piccoli mazzi di fiori, dimostrando così una passione ancora molto viva" Sandy: Speriamo che questa canzone “Dalì Dalida” che fa parte del nostro Album, ci faccia conoscere ancora di più, visto che questa canzone viene molto apprezzata della gente che l'ascolta e che da un po’ di settimane inizia ad avere sempre più frequenti passaggi nelle radio.” Francois: “E' stato girato anche un videoclip della canzone, la cui uscita è prevista per luglio". - Avete in mente poter venire anche a cantare in Italia, Paese con nel cuore Dalida e Parigi? --- Francois e Sandy: “Saremmo onorati se arrivasse una eventuale possibilità di cantare in Italia” ( a cura della Redazione di AM_ART )
(in foto il busto di Dalida in Piazzetta Dalida a Momtmartre)

martedì 12 gennaio 2021

INTERVISTA ALL'ARTISTA LORENZO MARIA BOTTARI

Un nuovo calendario con i segni dello Zodiaco dell'artista Lorenzo Maria Bottari, occasione per una intervista.
Ormai un rito annuale quello d’iniziare un anno nuovo con un calendario illustrato con tue opere e corredato con poesie, come quelle del poeta Quasimodo, o altri brevi testi. Quando è cominciata questa bella iniziativa artistica che fa debordare l’arte dandole una occasione decisamente pop, e come è partita inizialmente? Come ogni cosa nella mia vita c’è sempre un precedente, come i sogni nel cassetto che ogni tanto si concretizzano, collante che mette insieme i cocci. È da anni che tutto ciò, quasi per caso, è incominciato in Svizzera, a Berna, con Adriano Tallarini, proprietario o conduttore di diversi ristorante nella capitale. Adriano Tallarini mi fu presentato, cosa strana da un puro svizzero, da Max Mader, gallerista che aveva organizzato diverse mostre a Berna in Svizzera. Ritornando a Adriano Tallarini, m’invito ad inaugurare un suo nuovo ristorante con una mia mostra che ebbe un grande successo, non solo nell’ambiente svizzero tedesco ma anche italiano, infatti sia l’Ambasciata che il Consolato italiano spesso hanno voluto partecipare ai miei eventi. Nacque così l'idea di preparare una iniziativa artistica per il Natale e fine d’anno nel 1994/95 realizzando piccoli calendari da tavolo che annualmente mi venivano richiesti. Nel 2018 Alessandro Quasimodo, il figlio attore del grande poeta, intervenne nel progettare una mia mostra al Museo casa natale Salvatore Quasimodo, a Modica e al Parco letterario di Roccalumera. Così oltre un piccolo catalogo formato tascabile, io presentai anche la sorpresa del calendario con le poesie del Premio Nobel e i miei dipinti che interpretano le poesie, d’altronde erano tutti dipinti esposti alla mostra del 2001, centenario della nascita del Premio Nobel, proprio a Modica. Dopo i tanti calendari da tavolo, ho realizzato anche da muro quello del 2021 e la cosa, inutile dirlo, ha avuto un enorme successo.
Domanda inevitabile di questi tempi. Come vive un artista girovago e sempre in movimento per inaugurare mostre in lungo e largo in Italia, da Nord a Sud, e oltre le Alpi, l’isolamento a cui ci costringe l’epidemia che ha travolto il nostro pianeta? Si, nel 2020 avevo in programma 5 mie mostre, proprio dal Nord al Sud d’Italia, ma non sono riuscito a realizzarne neanche una; Ero persino in dubbio se realizzare o meno altri nuovi calendari; invece ho voluto reagire nonostante i margini di spostamento più ristretti. Per quest'anno un mio amico, Luca Sartini, astrologo, ha scritto un libro sullo Zodiaco e mi ha chiesto, conoscendomi da 30 anni, se poteva usare i segni dello Zodiaco da me realizzati tra il 1991 e il 1992 per una mia mostra con la nota fotografa, belga, Astrid, al Multiart, associazione culturale a Milano. È stata un’opportunità nuova creare un calendario con segni zodiacali e aforismi. L'isolamento porta anche verso la depressione, per questo l'antidoto più salutare è reagire creativamente! E devo ammettere che è stato lusinghiero il successo dei calendari richiesti da ogni parte d’Italia e anche dall’estero. Grazie anche ad alcuni fedeli sponsor e la collaborazione di chi ha voluto i calendari son riuscito quasi a coprire le spese, ma in compenso il tempo mi è volato visto che anche per spedirli c’è voluto tanto impegno e lavoro. Voglio precisare che noi nell’ambiente dell’Arte e della cultura in generale, Cinema, Teatri, Gallerie, Musei, viviamo in maniera pesante le chiusure; attualmente io ho due mostre bloccate, al Museo di Modica e al Museo Storico Archeologico di Nola in Campania. Cosa ti aspetti da questo 2021? Per ora preferisco non fare progetti grandiosi. Si vive quasi alla giornata sperando che si arrivi al vaccino per tutti. E usando il titolo di una fortunata serie televisiva “E che Dio ci aiuti”
Hai già pensato al calendario 2022? Si, già diversi amici si son prenotati a dare una collaborazione per il prossimo calendario e per scaramanzia non voglio anticipare modalità e temi. Intendo comunque tenere stretto il fanciullino che è dentro di me e far rivivere qualche favola che fin dai tempi della mia infanzia ho saputo custodire per alimentare quel fuoco creativo che sostiene da sempre la mia arte, come hanno riconosciuto molti critici, capace di abbracciare tutto e debordare nella vita.
Intervista a cura di Antonio Miredi Per contattare l'artista Lorenzo Maria Bottari tramite il suo profilo Facebook: https://www.facebook.com/lmbottari