domenica 1 gennaio 2012

Un' Europa del 2012 di Civiltà per uscire dalla sua crisi d'Identità

   L'Europa ha scelto come suo Inno ufficilae "L'Inno alla Gioia" del grande  Beethoven: un omaggio a un genio universale che, su un testo del poeta Sciller, ha musicato e scritto  un Manifesto di Civiltà.
Oggi l'Europa sta attraversando uno dei suoi periodi più difficili, dopo la Seconda Guerra Mondiale e le tensioni della Guerra Fredda, proprio perchè ha puntato più su una moneta comune dimenticando che la struttura economica è inscindibile da una alta e sociale visione culturale. Quello che si è ultimamente costituito, l' inaccettabile duopolio franco-tedesco deve con coraggio e forza  essere scoraggiato da tutti gli altri Paesi della Comunità. E' paradossale che a soffrire di più della crisi siano la Grecia, culla di civiltà non solo dell'Europa ma dell'intero Occidente, e l'Italia, Stato Fondatore che con la cultura latina, accanto a quella germanica, ha dato una fisionomia all'Europa a partire dal Medioevo. Forse si sta pagando anche l'errore di non aver considerato e inserito nella  Costituzione Europea  le imprescindibili Radici Cristiane, per un malinteso senso della Laicità.
Laicità non significa infatti privilegiare una concezione economica che non parta dalla uguaglianza, seppure nella  differenza,  dei popoli e  delle nazioni che costituiscono la matrice fondante dell'Unione Europea.
Proviamo allora a ritrovare nell' Inno di  Beethoven  il  suo senso profondo e più genuino per ripensare un' Europa di autentica Civiltà.
(Antonio Miredi)

                                        An die Freude  di Beethoven (risorsa YouTube)




Traduzione italiana dell'Inno alla Gioia :

O amici, non questi suoni!
ma intoniamone altri
più piacevoli, e più gioiosi.
Gioia! Gioia!
Gioia, bella scintilla divina,
figlia di Elisio,
noi entriamo ebbri e frementi,
celeste, nel tuo tempio.
Il tuo fascino riunisce
ciò che la moda separò
ogni uomo s'affratella
dove la tua ala soave freme.
L'uomo a cui la sorte benevola,
concesse il dono di un amico,
chi ha ottenuto una donna leggiadra,
unisca il suo giubilo al nostro!
Sì, - chi anche una sola anima
possa dir sua nel mondo!
Chi invece non c'è riuscito,
lasci piangente e furtivo questa compagnia!
Gioia bevono tutti i viventi
dai seni della natura;
vanno i buoni e i malvagi
sul sentiero suo di rose!
Baci ci ha dato e uva, un amico,
provato fino alla morte!
La voluttà fu concessa al verme,
e il cherubino sta davanti a Dio!
Lieti, come i suoi astri volano
attraverso la volta splendida del cielo,
percorrete, fratelli, la vostra strada,
gioiosi, come un eroe verso la vittoria.
Abbracciatevi, moltitudini!
Questo bacio vada al mondo intero!
Fratelli, sopra il cielo stellato
deve abitare un padre affettuoso.
Vi inginocchiate, moltitudini?
Intuisci il tuo creatore, mondo?
Cercalo sopra il cielo stellato!
Sopra le stelle deve abitare!

(fonte: risorsa Wikipedia)

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