mercoledì 10 agosto 2011

Dalida e Rudy Valentino un mito parallelo in un video attraverso l'immaginario della Rete

        Immagine realizzata da Daniele Roà per il video "Oltre gli orizzonti degli occhi"

Dalida e Valentino  figure-icona dell'immaginario musicale e cinematografico, divi internazionali, storie-parabola entrate nella leggenda, vengono visti e interpretati come un mito parallelo dalle molteplici affinità, in un video che ora approda, nella sua prima parte, su YouTube, vera ultima frontiera dell'immaginario creativo e musicale-cinematografico.
Un video-film, per la verità, data la sua compiuta struttura narrativa, volutamente anche omaggio ad alcuni contributi catturati dalla Grande Rete. In anteprima assoluta il video fu presentato a Serrastretta, grazie all'impegno dell'Associazione locale Dalidà, il paese sulla piccola Sila delle origini calabresi della Diva italo-egiziano-francese.
Jolanda Gigliotti in arte Dalida e Rodolfo Guglielmi in arte Rudy Valentino: stessi occhi che il comune strabismo, non a caso popolarmente chiamato  sguardo di Venere ha proiettato in un orizzonte di lontananza e ignoto. Al di là di una funzionale medesima bellezza ambiguamente androgina, come in un mito che si rispetti alla continua ricerca di una congiunta identità originaria perduta, il video con un sapiente montaggio ripercorre ed esalta i tanti altri aspetti paralleli mitici. Una affinità che ha poi trovato una conferma di scrittura biografica nel libro "DALIDA, Mia zia, ma tante" scritto dal nipote Luigi Gigliotti insieme al giornalista francese Stèphane Julienne. Libro che fu presentato proprio a Serrastretta l'anno successivo alla proiezione del video nell'anfiteatro intitolato a Dalida.(Antonio Miredi)
OLTRE GLI ORIZZONTI DEGLI OCCHI
Rodolfo Valentino, Dalida - Tributo a un mito parallelo.

Da un'idea di Antonio Miredi
Regia: Daniele Roà
Direzione artistica, sceneggiatura e scelta delle musiche: Antonio Miredi

                                  La prima parte del video "Oltre gli orizzonti degli occhi"

                                         

         Locandina-manifesto relizzata per l'occasione dall'artista Lorenzo Maria Bottari




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