Giulio Einaudi davanti alla gigantografia del logo della sua Casa Editrice
Il 2 gennaio di cento anni fa, nasceva a Dogliani, il piemontese Giulio Einaudi. Un cognome importante per l'Italia Repubblicana, suo padre sarà il secondo Presidente d'Italia risorta dopo l'ultima guerra.
Per molte generazioni di italiani, Giulio Einaudi significa tout cout la prestigiosa Casa Editrice Einaudi. La fondò a Torino nel novembre del 1933, in pieno Fascismo, e aveva appena 21 anni.
Il Regime non amava gli spiriti liberi e fieri, e la Casa Editrice fu subito presa di mira, al punto che Einaudi due anni dopo sarà prima arrestato e poi mandato al confino.
Con la ritrovata libertà e la voglia di riscatto e fiducia che allora l'Italia viveva, Einaudi per la sua Casa si avvalse subito di grandi nomi: Cesare Pavese, Elio Vittorini, Italo Calvino...solo per fare pochi nomi.
La pubblicazione dei "Quaderni" e delle "Lettere dal carcere" di Antonio Gramsci, diedero al marchio dello Struzo una sua precisa fisionomia ideologica ma l'eclettismo culturale e prestigiose collane come La Biblioteca Storica, I Coralli o I Millenni, oltre alle Grandi Opere, ne hanno fatto anche un marchio di prestigio non solo in Italia. La fierezza della Casa è stata tutta anche nella scelta del suo logo, che ha una storia affascinante che lo stesso Editore ha avuto occasiobe di scrivere e che si può leggere ancora oggi visitando il sito della Casa Editrice.
L'immagine dello Struzzo che stringe nel becco un chiodo, Einaudi la rilevò dalla Rivista "La Cultura" ma la sua composizione risaliva al Cinquecento e fu creata da Paolo Giovio che vi inserì il famoso motto che campeggia ancora sulla marca: "Spiritus durissima coquit". Il grande intellettuale Norberto Bobbio ha precisato e rinnovato il suo spirito riscrivendo l'altro motto" Uno Struzzo che non ha mai messo la testa sotto la sabbia"
Il simbolo nel tempo è stato anche ridisegnato da grandi artisti contemporanei. Del logo originario si conserva una raffinata versione di Giacomo Manzù realizzata nel 1961. Per la collana dei Tascabili, Lo Struzzo che corre è nientemeno che un disegno regalato all'Editore dal geniale Picasso nel 1951. E nell'ottobre del 2000, in occasione della Fiera di Francoforte, è stata infine presentata una rinnovata versione, bellissima e stilizzata di Paolini, che sarrebbe piaciuta tantissimo allo stesso Einaudi, mancato l'anno prima realizzata a testimonianza di un cambiamento ancorato però alla sua tradizione. Nel !994 la Casa infatti, dopo un periodo di grave crisi finanziaria, fu comprata dalla Mondadori, entrando nella galassia mediatica di Berlusconi.
Chissà cosa avrà provato allora l'ex fondatore ed ex proprieitario, forse gli sarà venuto in mente e in aiuto il motto del suo fiero Struzzo. " Spiritus durissima coquit" significa infatti: " Lo spirito digerisce le cose più dure"
(Antonio Miredi)
Giulio Einaudi in una foto giovanile
Il logo disegnato dall'artista Giacomo Manzù
Il disegno di Picasso
La stilizzata vorticosa interpretazione di Paolini
Nessun commento:
Posta un commento