Verso le ultime ore del terrestre Capricorno, il 20 gennaio, quando lo Zodiaco cede il passo al liquido Acquario, nasce a Rimini Federico Fellini; e dnque, Buon compleanno Fellini, come se fosse ancora tra noi.
Insieme alle trame, ai fili, alle facce, ai corpi, ai luogni, ai suoni... di tutti i suoi films e tutto quanto è diventato, per genialità artistica "felliniano". Come a dire, onirico, grottesco-fantastico, surreale-reale...come la natura di un circo con tutti i suoi clowns che tanto Federico amava. A chi gli chiedeva cosa volesse dire con i suoi films, Federico Fellini non sembrava voler prendere sul serio la domanda. "Non ho messaggi specifici da lasciare...ognuno può vedervi quello che vuole...Il cinema è un grande giocattolo, un bel passatempo..."
Naturalmente c'era verità e finzione, come nel suo stile di regista, in tutte le sue parole. Il grande "spettacolo" del mondo che è il Cinema, trasformando la realtà in una meravigliosa macchina dei sogni, non annulla e non dimentica il dramma, la poesia anche se rugosa, la verità del reale. Nel sogno Federico Fellini vedeva l'autentica possibilità di essere testimone del proprio tempo. Da qui la difesa dei suoi film e di ogni altro film che cominciavano ad essere trasmessi sulle reti commerciali, a cominciare dai canali di Mediaset, infarciti di pubblicità. Contro il massacro compiuto dalla pubblicità, sempre più copiosa anche nelle reti del servizio pubblico Rai, combattè una lotta vana. Fellini giustamente vi vedeva in questo "bombardamento" pubblicitario un attentato all'integrità di un'opera artistica, l'uccisione alla coerenza di un sogno ad occhi aperti., che la televisione perpetuava rompendo quell'incanto "ipnotico", "rituale" che solo la sala cinematografica può offrire. Da qui anche l'amore per il circo, il teatro onirico multiforme il più popolare, il più in mezzo a una "strada"....E il circo cos'è im fondo se non il microcosmo di tutte le nostre miserie e tutti i nostri splendori. (Antonio Miredi)
Manifesto del suo primo film Oscar con Giulietta Masina
Nino Rota, fedele compagno di "viaggio" di Federico Fellini, con le sue indimenticabili e intramontabili note musicali.
All'epoca "La strada" di Fellini fu accusato di aver tradito quello che fino allora era il "vanto" della cinematografia italiana nel mondo, il "neorealismo". Il tempo ha dimostrato come questo capolavoro, questo classicodel cinema mondiale, non ha affatto "tradito" la realtà, l'ha semmai soltanto ammantata di magia poetica. La poesia scivolata nell'amara quotidianità, com i suoi momenti di crudeltà e i suoi momenti di tenerezza.
"La strada" ancora oggi è anche i suoi straordinari personaggi, a cominciare da Zampanò, uno indimenticabile Anthony Quin e l'inimitabile Gelsomina, Giulietta Masina, per tutta la vita con l'immagine di questo suo personaggio innocente fragile e forte.
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