venerdì 6 gennaio 2012

La tradizione del Presepe con i Re Magi vive il suo culmine

                                                       Arnolfo di Cambio 1283

La tradizione del Presepe risale agli anni in cui  Francesco di Assisi pensò di  far rivivere il miracolo della Natività nel cuore di un bosco, in mezzo a quelle  voci  e presenze della natura e della vita che ha così sapientamente cantato nel  Cantico delle Creature.
Il più antico Presepe, con le statue che popolano  i vari personaggi della Notte di Betlemme  a noi pervenuto, è quello scolpito da Arnolfo di Cambio nel 1283. Il gruppo marmoreo non è del tutto quello originario, la statua della Madonna è posteriore, ma a tutt'oogi conserva l'incanto della sua antica artistica bellezza votiva, e si trova nella Cappella sotteranea della Basilica romana di Santa Maria Maggiore.
Nel tempo la tradizione del Presepe si è diffusa in vari Paesi della cristianità, anche del Nord: magnifici i Presepi Gotici sopravissuti insieme ad  antichi altari e  cori istoriati in legno.
Poi la tradizione del Presepe, anche in Italia, ha cominciato a perdere il suo incanto e il suo valore artistico-mistico  per essere sostituito dal più "consumistico" Albero di Natale".
Negli ultimissimi anni  si nota finalmente una inversione di tendenza soprattutto al Sud,  dove nelle case  delle famiglie private, l'allestimento del Presepe è un rito vissuto  fin dagli inizi di dicembre, con cura, pazienza, amore, e di anno in anno si arricchisce, con novità scultoree artiginali, occupando della casa sempre più ampi spazi.
Oggi, giorno dell'Epifania, con l'arrivo dei Re Magi, il Presepe vive il suo culmine. I misteriosi personaggi che già si rintacciano nel Vangelo di Matteo, portano i loro preziosi doni, spinti  da una ricerca sapienzale e seguendo le tracce di una stella. Per credenti e non credenti la stella non è forse il segno-simbolo di un senso della vita capace, nella ricerca e nel viaggio di andare oltre le apparenze, oltre il consueto...?
(Antonio Miredi)

        Un esempio tipico di Presepe allestito in una casa privata, con la ricchezza  e la cura dei suoi particolari, è quello della famiglia Nicola Bratta di Valenzano, paese  vicino a Bari.

                                                     Particolare del Presepe Bratta

                                Il Presepe di Nick Bratta nella sua centralità


Come Il Vangelo di Matteo racconta l'evento dell'Epifania:
 
« Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi  giunsero da oriente a Gerusalemme e domandavano: "Dov'è il re dei Giudei  che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua stella (στέρα astera), e siamo venuti per adorarlo". All'udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo, s'informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: "A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:“E tu, Betlemme, terra di Giuda, non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele.”
Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme esortandoli: "Andate e informatevi accuratamente del bambino e, quando l'avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch'io venga ad adorarlo". Udite le parole del re, essi partirono. Ed ecco la stella, che avevano visto nel suo sorgere, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, e prostratisi lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro , incenso  e mirra . Avvertiti poi in sogno di non tornare da Erode, per un'altra strada fecero ritorno al loro paese. Essi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe e gli disse: "Alzati, prendi con te il bambino e sua madre e fuggi in Egitto, e resta là finché non ti avvertirò, perché Erode sta cercando il bambino per ucciderlo". Giuseppe, destatosi, prese con sé il bambino e suamadre nella notte e fuggì in Egitto »
(Matteo, II, 1-14)

Ed ecco come la Rete ci offre esempi di vitalità della tradizione dell' Epifania e dei Re Magi grazie alla risorsa i YouTube:

                                              Caricato da in data 29/dic/2007

                                                   Caricato da in data 07/gen/2009


                                                Caricato da in data 22/gen/2008

 
"Io di risposte non ne ho
mai avute mai ne avrò
di domande ne ho quante ne vuoie tu
neanche tu mi fermerai
neanche tu ci riuscirai
io non sono
quel tipo di uomo e non lo sarò mai
Non so se la rotta è giusta o se
mi sono perduto ed è
troppo tardi
per tornare indietro così
meglio che io vada via
non pensarci, è colpa mia
questo mondo
non sarà mio
Non so
se è soltanto fantasia
o se è solo una follia
quella stella lontana laggiù
Però
io la seguo e anche se so
che non la raggiungerò
potrò dire
ci sono anch'io
Non è
stato facile perchè
nessun' altro a parte me
ha creduto
però ora so
che tu
vedi quel che vedo io
il tuo mondo è come il mio
e hai guardato
nell'uomo che sono e sarò
Ti potranno dire che
non può esistere
niente che non si tocca o si conta o si compra perchè
chi è deserto non vuole che qualcosa fiorisca in te
E so
che non è una fantasia
Non è stata una follia
quella stella
la vedi anche tu
perciò
io la seguo ed adesso so
che io la raggiungerò
perchè al mondo
ci sono anch'io
perchè al mondo
ci sono anch'io
(Max Pezzali)


 

                     I Re Magi cantati dal Piccolo Coro dell'Antoniano nel 1993 

   Il sensibile cantante "menestrello" Anglo Branduardi canta Il Cantico di Francesco in un concerto live tenuto a  Gallarate il 3 luglio 2007.



 

Nessun commento:

Posta un commento