mercoledì 4 giugno 2025
EUTERPE Il mondo della musica e del canto
Recensioni, segnalazioni, interviste, storie
DUE CORI IN SCENA , UN UNICO RESPIRO ---------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------di ANTONIO MIREDI----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
"Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni."
Parola di Shakespeare, e verità che si è fatta corpo e suono, almeno per una sera.
In un giardino simbolico, tra le pareti antiche e affrescate — superstiti e silenziose di un convento ora aula magna del Dipartimento di Biologia dell’Università di Torino.
Non uno spettacolo ma un rito della Musica.
Una celebrazione, quasi sacra, del legame profondo tra parola e musica.
Shakespeare in the Garden — Due cori, VocinCanto e INCONTROCANTO due tempi distinti.
Prima si sono alternati, come se si passassero il testimone di un canto antico e necessario.
Poi, solo nel finale, si sono intrecciati in un inno comune, dove le voci si sollevavano a formare un’unica voce plurale.
Da un lato, la parola teatrale di Shakespeare, che trovava nuova vita nella coralità;
dall’altro, la musica di un compositore vivente, Andrew Ardizzoia, presente tra il pubblico in occasione della prima assoluta in Italia.
La sua partitura si è fusa con lo spazio e con i corpi, come se avesse sempre atteso quel momento per nascere davvero.
La musica così impalpabile nel suo manifestarsi all'ascolto è pur sempre la rappresentazione della partecipazione del corpo di chi canta e chi suona. Essere davanti è allora entrare in questa corale rappresentazione in cui le mani trascendono il gesto.
Le mani lievi e fondamentali del maestro, Pietro Mussino che non dirigeva soltanto: accarezzava lo spirito musicale, accompagnando parola e suono come un pittore che tocca la tela per ascoltarla.
Le mani intense e leggere della pianista, Giorgia Talarico capaci di dare luce alla melodia come dita immerse in acqua viva.
Le mani dell’attore Simone Ricci — folletto uscito da La Tempesta — che faceva danzare la parola liberandola come un soffio antico.
E le mani umili dei coristi, che reggevano lo spartito: mani-sostegno, mani-ponte, mani che sanno restare invisibili perché tutto possa emergere.
In quella sala affrescata, tra biologia e poesia, la bellezza della creazione ha respirato oltre il tempo.
E il sogno, per un momento, si è svegliato reale. (Antonio Miredi)--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Torino, 24 maggio2025----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
Shakespeare in the Garden Un florilegio di Musica e Poesia Coro Femmnile VocinCanto e Coro INCONTROCANTO
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Nuovo evento di Shakespeare in the Garden – Florilegio di Musica e Poesia al Tempio Valdese di Torino, il 7 giugno 2025
martedì 3 giugno 2025
ARCHIVISSIMA 2025 – A Torino il patrimonio della memoria e della conoscenza come uno spettacolo
Al suo decimo anno, un Festival unico in Italia e in Europa. Dal 5 all'8 giugno 2025, Torino ospita la promozione e valorizzazione dei patrimoni archivistici da vivere come una Festa
C’è un cuore di memoria che batte nascosto nelle città: il patrimonio invisibile archivistico. E per quattro giorni, dal 5 all’8 giugno, Torino gli spalanca le porte con Archivissima, l’unico festival in Europa interamente dedicato alla vita nascosta della memoria.
Non una rassegna per addetti ai lavori, ma una festa vera e propria. E come ogni festa ben riuscita, ci sarà da muoversi, scoprire... Questa edizione, la decima, ha un titolo che più attuale non si può: Dalla parte del futuro. Perché gli archivi non sono vecchi scatoloni polverosi. Sono sentinelle. Lì dentro c’è tutto ciò che ci ha fatto diventare chi siamo. E – sorpresa – molto di quello che potremmo ancora essere.---
La notte che accende il tempo---------------------------------------------------------
Il cuore del festival è la Notte degli Archivi, venerdì 6 giugno. Una notte bianca non di vetrine, ma di racconti. Scrittori, storici, artisti, archivi grandi e minuscoli, tutti insieme per una notte di luci accese sul passato che sa parlare al presente. Fra chi partecipa, anche Giulia Caminito con un testo inedito: un segno, forse, che la letteratura ha ancora molto da imparare dalla polvere giusta.......
Il teatro si racconta---------
Ci sono luoghi, come il Centro Studi del Teatro Stabile, dove la memoria non sta ferma. “Corpus – Fare memoria” è il titolo scelto per l’esperienza immersiva tra copioni, locandine, immagini e segreti di scena. Non è solo uno sguardo sul teatro torinese, è una specie di danza tra i corpi del tempo. Chi ama il palcoscenico saprà riconoscere in quelle carte qualcosa di vivo.-------
Giovani sguardi, nuove rotta-------
C’è poi il concorso per le scuole, altra perla del festival: un modo per dare voce a chi il futuro lo porterà davvero nel nome. L’archivio visto dagli occhi degli studenti diventa una mappa immaginaria per orientarsi nei giorni che verranno. E la promessa è quella di una pubblicazione collettiva: gesto semplice, ma potente.
Un viaggio senza biglietto-----
Archivissima è tutto gratuito. Basta il desiderio di esplorare. Le sedi sono sparse per la città: dalle Gallerie d’Italia al Polo del ’900, dalla Mediateca RAI al Circolo dei Lettori, passando per il Museo del Cinema. Ognuna racconta a modo suo una sfumatura diversa di questa grande conversazione fra tempo e forma, voce e custodia. A leggere con le dita, a capire con gli occhi. E, forse, a ricordare che il futuro comincia proprio dove meno ce lo aspettiamo: dentro un percorso di memoria rimasta lì, ad aspettarci. Forse non ci serve una macchina del tempo. Forse basta entrare in un archivio. Camminarci dentro, lasciarsi guardare dai documenti, ascoltare le voci di chi è passato prima di noi. È così che si impara a camminare nel futuro. (Antonio Miredi)-------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- INFO: https://www.archivissima.it/it
lunedì 2 giugno 2025
Al via il 28° Festival CinemAmbiente a Torino
Dal 5 al 10 giugno il cinema torna a interrogare la Terra. Clima, biodiversità e geopolitica al centro di un’edizione che intreccia urgenza, visione e bellezza.
TORINO RESPIRA IL MONDO------------------------------------
C’è un tempo in cui Torino si mette in ascolto della Terra. Sei giorni per dilatare lo sguardo e le coscienze. Dal 5 al 10 giugno ritorna il Festival CinemAmbiente, giunto alla sua 28ª edizione. Un appuntamento ormai essenziale per chi crede che il Cinema non sia solo narrazione, ma anche testimonianza e azione civile.
Settantasette film da ventisei Paesi e cinque continenti — è questo il mondo che arriva sotto la Mole, in immagini che non chiedono solo di essere guardate, ma vissute, comprese, discusse. Tre le grandi direttrici tematiche di quest’anno: crisi climatica, perdita di biodiversità, e una geopolitica dell’ambiente sempre più intrecciata con conflitti, migrazioni e nuove forme di potere.
Accanto ai documentari in concorso e alla sezione “Made in Italy”, spazio anche a proiezioni all’aperto, mostre fotografiche, incontri con registi, attivisti, scienziati. Tra questi, spiccano l’inaugurazione con il fotografo Gideon Mendel (Drowning World), la “CinemAmbiente Night” ai Murazzi e l’omaggio sonoro ai fondali marini con Wonders of the Sea del 1922, musicato dal vivo dai Perturbazione.
CinemAmbiente non consola, ma semina inquietudine e possibilità. Anche quest’anno, Torino accoglie il mondo nella sua forma più fragile e più vera: quella di un equilibrio da ritrovare, in cui arte, conoscenza e responsabilità possano ancora tenersi per mano. (Antonio Miredi)------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------ Informazioni più dettgliate con il programa completo: https://www.festivalcinemambiente.it/it/28-festival-cinemambiente/programma/32/
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