E adesso? Adesso che lo tsunami-tour di Beppe Grillo si è tradotto in un voto-tsunami, pronto a rivelarsi un sogno o un incubo surreale come in una tela di Magritte? Cosa ancora ci aspetta di vedere, sentire e subire nella nostra anomala e fragile democrazia italiana?
Il movimento uscito dal cilindro di un comico-politico che ha saputo, con intelligenza e arguzia smascherare i nostri politici-comici, utilizzando anche l'arma leggera ed efficace delle battute ricavate dal gergo dei comics, ora che è dentro il Palazzo ed è la prima forza politica del nostro Paese, ha il dovere e la responsabilità di sporcarsi le mani, fare le sue scelte, e dimostrare che dietro gli slogans ci sono i fatti.
Basta con le sole battute e i facili insulti.
In una democrazia formale come la nostra, si vince con la forza dei numeri. Alla Camera e al Senato, seppure di un soffio, ha vinto il centrosinistra, rappresentato da Bersani. Non deve lasciare il timone, ha il dovere di presentare, se non un suo impossibile governo, dato un risultato elettorale uscito grazie a una legge indecente e per certi aspetti incostituzionale, voluta dalla destra e sotto sotto utilizzata anche dalla parte politica avversa, almeno un suo possibile progetto, con leggi davvero nuove, nel campo della morale pubblica, della legalità, della difesa sociale, il diritto e la tutela sul lavoro, la lotta contro l'iniquità e i costi della politica dei partiti....
L'ultima copertina del settimanale L'Espresso prima del voto italiano
Beppe Grillo ha riempito prima le piazze e poi le urne, sapendo intercettare umori, scontentezza, il disagio e il sogno, di milioni di italiani appartenenti a trasversali condizioni e classi sociali, con un linguaggio capace di stemperare la forza violenta delle accuse con l'accattivante dirompenta creatività del fumetto:
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