lunedì 7 ottobre 2019

DAL FUOCO DELLA GUERRA AL FUOCO DELLA FEDE


La bambina icona della guerra del Vietnam racconta il suo percorso di dolore e di speranza
di Antonio Miredi


"Non possiamo cambiare la Storia, ma con l'amore possiamo guarire il futuro"
Kim Phùc

La foto è sconvolgente: dei bambini terrorizzati scappano, fra questi una, al centro, è nuda, piangente, le braccia penzolanti, aperte, bruciano.
E' l'8 giugno 1972, un giorno in cui è avvenuto l'ennesimo bombardamento al napalm nel Sud del Vietnam, nel conflitto che da quasi vent'anni vede contrapposte le forze insurrezionali filocomuniste e le forze governative, con il coinvolgimento degli Stati Uniti d'America a difesa della Repubblica.
Non sono molte le fotografie che fanno la Storia e che la cambiano.
Una di queste è quella di Nick Ut, il fotografo dell'agenzia Associated Press che ritrae Kim Phùc, la bambina nuda e piangente.
La sconvolgente immagine fa il giro del mondo, smuove le coscienze e accelera la fine della guerra più di mille negoziati. Per questa foto, entrata oggi nella storia, Nick Ut si aggiudicherà il prestigioso premio Pulitzer.
Ma che fine ha fatto quella bambina, la cui sconvolgente immagine rimane ancora scolpita nella memoria visiva di milioni di persone?
Oggi è una donna con un sorriso contagioso e sereno, moglie, madre e nonna appagata. Non è stato facile, non è stato breve il percorso di atroce sofferenza e interiore angoscia che ha dovuto subire.
Il calvario è stato prima fisico e poi psicologico. Data per morta, Kim Phùc è stata salvata dallo stesso fotografo Ut, portata di ospedale in ospedale, sottoposta a vari interventi di chirurgia plastica, alla spalla e al braccio sinistro, la cui pelle era stata bruciata e strappata dal calore della bomba al napalm.
E quando poi è arrivata finalmente, in età giovanile, la scelta di riprendere il tentativo di una vita normale, attraverso gli studi universitari, ecco arrivare la cappa oppressiva dei funzionari del governo statale, pronti sempre a sfruttare a fini politici, la sua immagine.
Una nuova prigione per la mente, dopo quella del corpo martoriato dalla guerra. Tanto da farle meditare il suicidio.
A salvarla, un libro, trovato per caso in una biblioteca di Saigon, dove aveva cercato un'oasi per isolarsi e nascondersi.
Il libro è la Bibbia, dove Kim vede in un passo del Vangelo, in cui si parla della sofferenza di Cristo, la testimonianza di una prova.
La speranza di una salvezza spirituale, e ritrovare così anche un senso della vita.
Il percorso esistenziale di Kim ha da questo momento una decisiva svolta.
Tutto questo è raccontato in un libro pubblicato in Italia grazie a Scripsi, il marchio editoriale della Casa della Bibbia di Torino.
Il messaggio di pace e di speranza che Kim Phùc trasmette attraverso il libro è un forte messaggio di fede con l'esempio quotidiano, capace di toccare i cuori degli uomini più delle vuote o pretestuose ideologie politiche, pronte a essere facilmente strumentalizzate e manipolate.
Kim Phùc è oggi ambasciatrice di pace dell'Unesco e ha fondato la Kim Foundation International, con il compito di reperire fondi per il lavoro di assistenza medica gratuita ai bambini vittime delle guerre e del terrorismo.
Un orrore che continua a insanguinare il mondo.
Antonio Miredi


                               
                                      Kim Phùc, foto © Patrizia Foresto


Il libro “Il fuoco addosso” è stato presentato a Torino, unica tappa italiana di un tour europeo, prima al Campus della sede ONU-Unesco, il 5 ottobre 2019 e il giorno successivo presso il SERMIG- L'Arsenale della Pace.


 Kim Phùc Phan Thi, Il fuoco addosso
Scripsi edizioni, Torino, 2019

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