domenica 28 giugno 2015

Mostre da non perdere



TAMARA DE LEMPICKA: Una vita tutta ad Arte
di Antonio Miredi




                          Tamara de Lempicka, La Vierge bleue, 1934
                                                © Tamara Art Heritage



L’immagine più ovvia di Tamara de Lempicka è quella ormai classica, la Icona Decò  della  polacca trasgressiva  ed errante i due Mondi. Una immagine non falsa ma sicuramente fuorviante, da apparire  alla fine stereotipata.
La mostra di Torino, a Palazzo Chiablese, ci aiuta ad entrare meglio nel personaggio ma anche nella’anima dell’artista, offrendoci,  in un percorso geografico-esistenziale,  anche un squarcio intimo e insospettabile.
Ben 80 opere dell’artista,  suddivise in un mappa  che via via, per ogni stanza dell’esposizione, privilegia un tempo e un tema particolare.
Si inizia, e non poteva essere diversamente, essendo l’immagine più iconica di Tamara, con “La Ragazza in verde” ritratto  da giovane lolita, con l’ampio cappello, bianco come i guanti portati in una posa immodestamente pudica, ma con l’abito svolazzante ed attillante, tanto da mettere in risalto, come due coppe, i  turgidi seni della verde età della fanciulla.
Esplorando il primo periodo si scopre già un precoce talento: l’acquerello su carta del periodo russo   La rosa”,  del 1914,  ha una sua delicata  sensualità e un simbolismo di nostalgia carico di futuro.
Un futuro destinato a una immediata celebrità, grazie anche alle intellettuali ed aristocratiche scelte coniugali, e alle frequentazioni mondane vissute soprattutto a Parigi, negli anni venti.
 Qui  Lempicka privilegerà nella pittura la ritrattistica, senza disdegnare le riviste di Moda e Costume,  francesi e tedesche. Artista, in  questo caso, da copertina.
In America, a Berly Hills,  nella grande villa  coloniale di King Vidor e poi a New York negli anni quaranta, dove le foto della sua casa rivelano un gusto architettonico e di arredamento molto avanti agli stessi suoi tempi. Essenziale, minimalista, funzionale e geometrico.
Nel frattempo, tutta una evoluzione artistica con  un suo dignitoso spazio  occupato dal  tema del sacro.
Ritratti di una interiorità non esente a volte dalla sofferenza , come nell’olio su cartone intitolato la “Madre Superiora” (1935-39): gli occhi inumiditi e piangenti,  quadro che l’artista non vorrà  vendere e che porterà  con sé fino in America, per essere vanto ed orgoglio,  nella opulenta villa californiana, agli occhi degli importanti ospiti.
Una mostra  coraggiosa, voluta a Torino in coincidenza con il periodo dell’Ostensione, nel Palazzo proprio adiacente il Duomo, perché  non mancano le opere della assoluta libertà del nudo, femminile par excellence , che al suo tempo, a Parigi, non davano vero scandalo, semmai qualche larvato pettegolezzo sui gusti decisamente lesbici dell’artista.
A dare scandalo era invece il nudo maschile, tanto che  al  suo “Adamo ed Eva” esposto al Salon des Indipendants, arrivè dalle autorità subito l’ostarcismo. E peccato che proprio questo dipinto non sia presente nella mostra torinese, mancanza compensata tuttavia da un nudo maschile spudoratamente frontale, recentissima scoperta  inedita, perché fino a non molto tempo si considerava quello dell’Adamo ed Eva l’unico  corpo maschile  senza veli, seppure visto di spalle.
Nella Mostra,  fra le Sezioni più interessanti e poco conosciute, anche una galleria di Fotografie di Kertész e Brassai, stupefacenti notturni sguardi di rifugiati  nella Ville Lumière.
 Un talento artistico, quello della Lempicka,  che non ha ignorato lo studio e la lezione della pittura italiana, rinascimentale e manierista, molto presente nelle forme dei suoi nudi femminili, amazzoni e veneri contemporanee, emancipate e alla moda.
Una occasione finalmente per entrare meglio nell’universo di un’artista che ha sempre voluto vivere una vita ad arte, nel senso stesso di artificio e di creatività, in maniera assoluta, l’abbiamo anche attraverso il bel raffinato catalogo ricco di notizie, approfondimenti, oltre al completo apparato iconografico.
Antonio Miredi

                                                    


                        


                               

  Tamara de Lempicka, "Perspective" ou "Les deux amies", 1923

 



                      Tamara de Lempicka, Nu masculin, 1923/1924
                             Collection Yves et Françoise Plantin
                                   © Tamara Art Heritage.



TAMARA DE LEMPICKA
a cura di Gioia Mori
Torino, Palazzo Chiablese
19 marzo – 30 agosto 2015
 Catalogo, 24 ore Cultura
 Info:  www.mostratamara.it







Nessun commento:

Posta un commento