giovedì 8 giugno 2023
CHIUSA CON SUCCESSO E GRANDE INTERESSE A BERGAMO LA MOSTRA SU FRANCESCO BONERI DETTO CECCO DEL CARAVAGGIO
Un artista provocatoriamente audace, volutamente misterioso, modernamente anticonformista, con un suo originale messaggio pittorico. La mostra CECCO DEL CARAVAGGIO.L'allievo modello, la prima nel mondo dedicata all'artista bergamasco, si è rivelata una vera scoperta artistica grazie anche alla trentennale ricerca di Gianni Papi. Una ricerca artistica indiziaria per certi aspetti romanzesca pur rimanendo rigorosa.
Cecco del Caravaggio, "Fabbricante di strumenti musicali", 1610 c.
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UNA NUDA E CRUDA RAPPRESENTAZIONE DEL DESIDERIO
di Antonio Miredi-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
E' stato il primo grande evento a Bergamo, capitale della Cultura insieme a Brescia nel 2023, la mostra tenuta nella storica sede della Accademia Carrara da poco riallestita CECCO DEL CARAVAGGIO. L'allievo modello, conclusa con successo di pubblico e suscitando grande interesse critico, nel riunire per la prima volta in Italia e nel mondo ben 19 opere di un artista talmente misterioso da rimanere senza un vero nome e senza che si sapesse nulla circa anno di nascita e di morte e origini geografiche ancora fino a una trentina di anni fa.
La mostra è stata curata da Maria Cristina Rodesceni, Direttrice della Accademia Carara, e da Gianni Papi, storico esperto di Cecco del Caravaggio e vero protagonista di una trentennale ricerca per certi aspetta romanzesca attarverso un metodo e un approccio anche intuitivo e indiziario. Intuizioni indiziare spesso confermate da recenti scoperte di fonti e altri contributi di storici e critici che hanno permesso senza ormai dubbi di risalire al vero nome in Francesco Boneri la cui famiglia è risultata originaria della terra di Bergamo.
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Ritratto di giovane con colletto a lattuga (Autoritratto? Firenze, Gallerie degli Uffizi) ---------------------------------------
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Il primo a cercare si svelare il mistero dell'artista che è stato anche adolescente garzone, modello del geniale Caravaggio ed egli stesso pittore, facendolo uscire da una sorta di damnatio memoriae è stato naturalmnete con la sua autorevolezza Roberto Longhi, in un certo senso l'inventore in senso contemporaneo di Michelangelo Merisi, oggi vero mito pop, assegnando al pittore bergamasco a partire dal 1943 alcuni dipinti diventati veri cardini di uno studio appassionato e una scrupolosa e lunga ricerca da parte poi di Gianni Papi.
Pur essendo evidente l'influenza del Maestro, a cui rimane artisticamente e biograficamente legato persino nel nome, la mostra di Bergamo ha permesso con l'accostamento di tante opere di far notare l'orginalità pittorica di Cecco rispetto alla cerchia dei caravaggechi. E si potrebbe aggiungere che anche rispetto a Caravaggio, Francesco Boneri mantiene una sua cifra ancora più ardita e provocatoria, dovuta innegabilmente alla assiduaa intima familiarità e a una quasi sfida per non apparire un epigono e per una volontà di distinzione verso la società del suo tempo che tendeva a sminuirlo per più motivi. Come dimostra il nome di Cecco del Caravaggio, nome usato in senso dispregiativo anche con la variante di Checco del Caravaggio a evidenziarne la natura palesemente omosessuale che si era stabilita fra i due artisti lombardi e tramandata anche dopo la morte di entrambi, facendo scivolare la storia artistica in un silenzio durato troppo tempo. Originalità di Francesco Boneri, detto Cecco del Caravaggio, che a noi contemporanei ci appare spregiudicatamente moderna per quella sua rappresentazione ostentatamente anticonformista e trasgressiva nel suo esito di finzione teatrale in una potente cornice realistica e simbolica.
Quasi cinematograficamente riportare alla memoria un'avventura cominciata come modello in tanti quadri di Caravaggio, soprattutto per il famosissimo scandaloso Amor vincit omnia, del Marchese Giustiniani, oggi conservato nella Gemäldegalerie di Berlino, purtoppo non presente alla Mostra di Bergamo, opera da Francesco Boneri rivisitata in maniera ambigua e perversamente sensuale in Amore alla fonte e nel San Giovanni Battista che del primo ne conserva la postura e la nudità.
Plasticità teatrale che ben si rirova anche nelle opere di argomento religioso in maniera più allusiva e nascosta come L'andata al Calvario o quel vero capolavoro che è la bellissima intensa Cacciata dal Tempio dove Cecco si ritrae alla estremità opposta del Cristo, in abiti eleganti e aria compiacitua col suo elegante voluttuso copricapo color porpora a rivelarne un certo dandysmo giovanile, altra diversa caratteristica della sua natura diffrente al Maestro con cui è riuscito anche a non condividere lo spirito risssoso e brutale, al punto per fortuna da tenerlo lontano dalla cronoca giudiziaria dell'epoca.
Per chi si è perso la Mostra e per chi vuole anche approfondire il discorso attorno a Francesco Boneri, rimane il bel prezioso Catalogo edito da Skira e a cura ancora di Gianni Papi, con contributi critici di Francesca Curti, Fabrizio Rubini, Enrico De Pascale.------------------------------------------
( Atonio Miredi)
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Amore al fonte ( Collezione Koelliker)
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, San Giovanni Battista al fonte, Venezia, Collezione Pizzi)
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Tributo della moneta; Vienna, Kunsthistorisches Museum, Picture Gallery)
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Andata al Calvario ; Bratislava, Slovak National Gallery
Francesco Boneri detto Cecco del Caravaggio, Cacciata dei mercanti dal tempio (1613-1615 circa, Berlino, Gemäldegalerie)
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