venerdì 17 febbraio 2012

Tiziano Ferro in vetta tra la neve

                                                       Ferro nel video girato sulle Dolomiti

Per ritrovare il senso dolceamaro della solitudine e rivivere un viaggio interiore a ritroso, tra foto  innocentemente gioiose dell'infanzia e la vanità impolverata della gloria effimera che sola  non può dare la felicità, Tiziano Ferro canta nel suo secondo video ufficiale del fortunato suo ultimo Album, sulle vette di innevate montagne. Il video che  può anche prestarsi a un ottimo spot turistico  non annulla per questo tutto il fascino e la bellezza di una  imbiancata natura inacessibile.
La canzone scelta  è l'intensa "L'ultima notte al mondo", musica e testo di una dolcezza infinita, come quello di un "soriso" improvviso arrivato come un dono a sciogliere il gelo della solitudine d'amore.
Nel video il sensibile cantante autore entra in una abbandonata baita con l'insegna sulla porta di un cavallo che ha tutta l'aria dell'allegoria di  un ritrovato coraggio. Quel felice coraggio capace di non sciogliersi come neve....La canzone intanto è ancora sulle vette di vendita dei primi singoli più ascoltati nella Rete
(Antonio Miredi)

   L'ultimo video ufficiale caricato sulla pagina YouTube dallo stesso cantante  

 
Cade la neve ed io non capisco
Che sento davvero mi arrendo
Ogni riferimento è andato via
Spariti i marciapiedi
E le case … le colline
Sembrava bello ieri
Ed io … io
Sepolto dal suo bianco
Mi specchio e non so più che cosa sto guardando

HO INCONTRATO IL TUO SORRISO DOLCE
E CON QUESTA NEVE BIANCA ADESSO MI SCONVOLGE
LA NEVE CADE E CADE PURE IL MONDO
ANCHE SE NON È FREDDO ADESSO QUELLO CHE SENTO
E RICORDATI, RICORDAMI
TUTTO QUESTO CORAGGIO NON È NEVE
E NON SI SCIOGLIE MAI, NEANCHE SE DEVE

Cose che spesso si dicono improvvisando
E se m’innamorassi davvero
Saresti solo tu …
L’ultima notte al mondo
Io la passerei con te
Mentre felice piango
E solo io … io
Posso capire al mondo quanto è inutile
Odiarsi nel profondo …”







lunedì 6 febbraio 2012

Litfiba, la fedeltà all'energia delle origini

                                                    Il "cuore" marchio dei Litfiba

Non è stata di certo la novità della reunion, peraltro avvenuta due anni fa, anche se non aveva ancora  prodotto un Album di inediti, a far balzare in vetta alla classifica di vendita, al primo colpo di uscita, "Grande Nazione", l'ultima avventura musicale dei Litfiba.
Un Album del ritorno alla grande sulla scena musicale della coppia Pelù-Ghigo, un ritorno anche all'antica loro anima rock-punk, anche se nell'Album non mancano sperimentazioni e ballate melodiche di raffinata ricercatezza, in un amalgama alchemico perfetto di testo e musica, come nel caso di "Elettrica", Luna dark", "La mia valigia", il singolo di lancio di "Grande Nazione".
Un titola che gioca con manifsto e autentico  impegno alla parodia politica, molto presente nelle tracce.
L'irrisione alla casta dei politici non è di semplice facciata, è motivata da ragioni sociali e culturali, anche se non all'interno di un "binario" ideologico ma "anarcoide", come si dice esplicitamente nella canzone che porta questo titolo: "Io sono un'altra cosa dalla distrazione di massa...sono un libertario, sto nel mio binario...".

                                                                  Pelù-Ghigo anni 80

                                                                 Litfiba 2000

                                                       La copertina di Grande Nazione

                                       "Elettrica" vista dal videoclip di Evil  risorsa YouTube

"Elettrica" è una ballata rock anche  molto onirica, visionaria, ricca di immagini travasate dall'immaginario artistico e  di simbologie mitiche...


"Elettrica...insaziabile creatura in estinzione/ ti presenti qui con il coraggio e l'intenzione/ salti su cavlchi sull'abisso un po' felino che c'è in te/ ma le dimotrazioni ti vanno strette...dici di sì ai tuoi cavalli bianchi...bomba elettrica  sempre in lotta con il mondo/ non escluderti che sai già come mandarlo a fondo/ con le formule tipiche di un'arte antica/ tu come Salomè baci la mia testa andata...truccati gli occhie affonta le tue ombre/ apri le porte a tutte le tue onde..."


                                                Il cavallo bianco dell'Ippogrifo

                                      Carlo Dolci, Salomè con la testa di San Giovanni Battista, 1670

                                              La Salomè contemporanea di Cinzia Rubino


                                               Litfiba,"Tra te e me" risorsa Youtube
 
“Il mio presente è qua tra le onde lunghe dei tuoi occhi
Sarà quel che sarà dei sogni che teniamo in tasca
la nostra eternità è quello che succede…
tra te e me ora…
le carte dei pensieri si mischiano e fanno un miraggio
noi siamo sempre qua con il biglietto del passaggio
e se la gente parla facciamogli capire che
contiamo noi!
quello che conta sai cos’è?
io sono qui davanti a te
e tutto quello che succede
succede qui tra te e me
qui…tra te…e me…tra te e me!
tra te e me!
se accettiamo che ognuno è fatto come è fatto
se io non cambio te, tu non cercare di farlo con me
sai che funzionerà soltanto la diversità
tra te e me
quello che conta sai cos’è?
io sono qui davanti a te
e tutto quello che succede
succede qui tra te e me
quello che conta sai cos’è?
io sono qui davanti a te
ed ogni rito ogni passaggio
succede qui tra te e me
qui…tra te…e me…tra te e me!
tra te e me! tra te e me!
braccio di ferro…tra te e me …
nervi d’acciaio…tra te e me …
amore eterno…tra te e me…
solo te e me…tra te e me
solo te e me …tra te e me…”


Un brano raffinato, dove il rok sa sposarsi a un testo sapientemente consapevole che solo nel rispetto e nell'amalgama della  reciproca diversità si può vivere il libero e vero viaggio della vita  trasformandola in un'avventura.